Troppo giovane per la pensione ma troppo pigro per lavorare, ogni tanto mi avventuro in qualche supermercato alla ricerca di idee per il digiuno e donne per la compagnia. Così mi imbatto in prosciutti troppo grassi, bresaole troppo vecchie, banane troppo mature, cassiere troppo stanche. Ma la cosa che mi eccità di più è il preconfezionato, il precotto, a volte il predigerito; c'è chi compera questi cibi pensando che il tempo è denaro e così si può risparmiare tempo. Sei single: risparmia tempo, siete una giovane coppia garzula? Allora guadagnate tempo mangiatevi i sofficini a letto sul letto nel letto spalmateveli addosso mangiate il vostro corpo e nutrirete il vostro amore. Io la questione del tempo non l'ho mai capita, quando mi dicono "mi scusi sig.nore non voglio farle perdere del tempo" io solitamente rispondo (ma tanto l'interlocutore non lo capisce), rispondo: Sa non ho tempo da guadagnare, usi, lo usi pure il mio tempo tanto il tempo scorre ugualmente sa?" Vabbene ma per tornare al supermercato incanto, piazza ellenica, mercato romano, parco giochi per bambini piccoli e grandi, degenziario per gli anziani, al supermercato troviamo sempre più il preconfezionato, prepulito, precotto, mai prepagato. Questo cibo, placebo della cucina, assomiglia a certi oggetti a volte utili presenti nei sexy shop, ma io preferisco l'autarchia anche in cucina. Qualcuno dirà ma chisennefrega di tutto ciò? E a questo serve il preambolo, che sarebbe molto meglio un prequaterno o una cinquina, ma va da sè.
Prologo
Ho visto una vaschetta di frutta in macedonia, una insalatina mista per Cip e Ciop con anche i gherigli di noce, degli spaghetti al pomodoro e basilico che anche mia moglie sarebbe capace di cuocere, il tutto ad oltre 5 eurini cad. che sarebbe a dire che in trattoria ai tempi delle mie prime eiaculazioni sarebbero costati un bel Deca! Contate, contate quanto c'è nella confezione: due foglie pallide di lattuga, una mezza carota julienne (ma chi è Julienne?) sette pezzetti di frutta, di cui due acini d’uva immersi in un liquido dal vago color di spremuta. La cifra mi è subito sembrata spropositata e con quegli eurini dal contadino avrei comprato almeno due cassette di uva, di pesche o di peperoni. Sicuramente costa più il contenitore che la frutta in sé ricavata da chissà quali rimasugli, come quei due chicchi saltati da un grappolo dimenticato sulla tavola di un plutocrate, di un vescovo, di una tavolata al festival dell'Unita, pardon del democratico partito di tutti. Una volta, molto ma molto tempo fa, qualcuno avrebbe disegnato una vignetta di Sana Satira Sovietica contro i pescecani del capitalismo che vendono e sfruttano l'umile ma tenace lavoratore. Inoltre quando al mio analista continua a ripetere "la Coop sei tu", mi mette alla porta come irrecuperabile.
Epilogo
Allora ho pensato ma cosa potrebbe fare un ex borghese ora figlio della sottoborghesia più povera di quel sottoproletariato che non esisteva allora e non esiste più a maggior ragione oggi? Una ideona Arci-italiana: non sarebbe l’ora – nell’incipiente anteguerra – di organizzarsi, di tornare come i nostri padri alla montagna (Cortina esclusa troppo piena di finanzieri) entrare in clandestinità e darsi alla Borsa Nera? E poi fare guerra, va da sé, per ingrassare – infine – nel Dopoguerra.


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